La maggior parte degli stampatori di imballaggi ricorda che, fino a poco tempo fa, ottenere una retinatura in grado di elaborare 40 linee al centimetro (L/CM), ovvero 100 LPI (Lines Per Inches), era già un successo. Certo, da vicino i singoli punti apparivano tutt’altro che nitidi, ma di sicuro il risultato superava le precedenti 35 L/CM (85 LPI). Da allora, i progressi in materia di cliché, software e trasferimento dell’inchiostro al cliché hanno consentito a quel 15% circa di stampatori che ambivano all’eccellenza nella qualità di stampa offset e rotocalco di abbracciare l’idea di una rivoluzione della “stampa flessografica ad alta definizione”. E a quanto pare, anno dopo anno, un’ulteriore innovazione tecnica rende sempre più concreta la possibilità di ottenere punti sempre più piccoli, nitidi e uniformi (nonché riproducibili).(Clicca qui)
Cronaca di una rivoluzione:

la stampa flessografica ad alta definizione verso l’ultima frontiera di qualità
I progressi tecnologici nel campo dei cliché ad alta definizione e dell’Anilox permetteranno di ottenere una migliore qualità a prezzi più competitivi?
11/04/2012 commenti (0)